LILT: impatto emotivo del Covid
La LILT ha organizzato una conferenza sabato 28 novembre sulla piattaforma Zoom dal titolo “L’impatto emotivo del Covid nelle relazioni: strumenti per adattarci al cambiamento”. La dottoressa Cecilia Maccacaro ha introdotto l’incontro spiegando come la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) sia da sempre particolarmente attenta alla sfera psicologica e per questo, oggi, sia necessario fissare l’attenzione sull’impatto emotivo che la pandemia ha sulla popolazione. Ha quindi passato il testimone alla dottoressa Caradonna che ha introdotto la conferenza spiegando come durante la “prima ondata”, tra marzo e maggio, lo shock per la situazione ha spesso suscitato in noi incredulità, smarrimento, paura, angoscia o tristezza. Durante il periodo estivo, invece, c’è stata una specie di familiarizzazione con il problema e un suo ridimensionamento; la “seconda ondata” autunnale, benché predetta dagli specialisti, ha determinato un senso di frustrazione e di rabbia, che provoca negazione e sfiducia, proprio perché in qualche modo speravamo di esserne usciti, mentre ci siamo ritrovati in una situazione simile a quella già vissuta, se non peggiore, poiché i contagi sono molto più diffusi.
Oltre che sull’emergenza sanitaria, sarebbe dunque importante riflettere sull’emergenza psicologica e sociale: c’è un trend di bisogno in crescita, con un maggior senso di vulnerabilità, soprattutto tra i giovani e gli anziani e tra le famiglie che vivono forti preoccupazioni per la situazione economica. Alcune famiglie che già vivevano situazioni di disagio, sono “deflagrate”, anche perché non possono più contare su un sostegno psicologico nelle strutture pubbliche e, a causa della crisi economica, spesso non possono permettersi di accedere al privato. Se si pensa all’evento luttuoso da Covid, notiamo che questo non solo provoca dolore, ma anche incredulità, stress, frustrazione per l’impossibilità di essere vicini a chi soffre e per la limitazione delle proprie libertà personali. È stata condotta uno studio su 4121 partecipanti per verificare le relazioni tra stress post-traumatico e Covid; si è rilevato che le persone maggiormente a rischio sono le donne, le persone con bassi livelli di istruzione o quelle che soffrono di nevroticismi. Gli effetti su di loro sono disturbi del ritmo sonno/veglia che si ripercuotono di conseguenza anche sulle attività diurne, con ansia, disturbi dell’umore, depressione e anche rabbia, quella stessa rabbia che conduce poi a un atteggiamento negazionista.
L’intento dell’incontro di oggi è stato proprio di scongiurare l’isolamento e la perdita di fiducia delle persone nella comunità, intesa sia come nucleo familiare, che come nucleo amicale e di conoscenze.
Soprattutto se si opera in situazioni di aiuto, è importante promuovere l’incontro e l’ascolto dell’altro, ma per poterlo fare è altrettanto fondamentale prendersi cura del nostro stesso sentire: solo ascoltando noi stessi saremo in grado di poterci aprire all’altro.
L’ascolto empatico è uno strumento fondamentale in qualsiasi attività di aiuto. Per il nostro benessere fisico e psicologico bisogna imparare ad assumere comportamenti e abitudini che ci aiutino a sviluppare un’identità in trasformazione e agevolino il processo di crescita. La dottoressa Caradonna consiglia alcune semplici attività:
· fare attività fisica (anche lieve) ma ogni giorno per aiutare le prestazioni mentali;
· attivare delle routine necessarie allo svolgimento delle proprie attività, siano esse lavorative, familiari o sociali;
· prestare una maggiore attenzione alle proprie emozioni tentando di allontanare i pensieri disturbanti (magari ci si può limitare a guardare un paio di telegiornali al giorno, per non fissare eccessivamente l’attenzione sulla pandemia e i suoi problemi);
· prestare attenzione al proprio sentire, senza un atteggiamento giudicante;
· infine, uno strumento importantissimo: il diario. Grazie alla scrittura è, infatti, possibile acquisire più consapevolezza dei propri stati d’animo, dei propri desideri, si possono fissare dei micro-obiettivi orientati al raggiungimento di obiettivi più importanti.
Grazie alla LILT per questo intervento pieno di spunti di riflessione; vi aspettiamo al prossimo incontro che si terrà sabato 5 dicembre sempre alle 10:30. Per iscrizioni scrivere a cecilia.maccacaro@legatumori.mi.it