DIARIO DELLA RESPONSABILE DELL'ALBERO DI VIALE PUGLIE
Lunedì 23 marzo, ho iniziato a video chiamare ogni genitore per proporre una nuova esperienza con i bambini attraverso la video chiamata, che avrebbe avuto luogo alle ore 18 dello stesso giorno, prima nel piccolo gruppo ed eventualmente, poi, con tutta la classe se fosse stato possibile.
Per costruire il gruppetto ho chiesto al bimbo che ho chiamato per primo con chi volesse parlare oltre a me e, a quel punto, abbiamo programmato l’incontro virtuale con gli altri due amici.
È stata l’occasione per capire come stiano i bambini e le loro famiglie in questo momento difficile. Bilal era arrabbiato e nostalgico, mi guardava, ma si nascondeva, non voleva parlare; nei giorni scorsi ci ha mandato un vocale dove dice “Maestra mi manchi tu e i miei amici”. Ma ho capito che era felice di sentirmi dalla luminosità dei suoi occhi.
Se Bilal, più timido, ha fatto fatica a parlarmi, Omar era felicissimo ed euforico della mia videochiamata.
Alle 18 ci siamo collegati. Sono davvero rimasta sorpresa dalla reazione dei bambini: bloccati, timidi, non si salutavano neanche, a sottolineare il grande cambiamento e forse anche il turbamento che stanno vivendo. Per aiutarli, ho chiesto loro di raccontarmi cosa desiderassero fare e dato che la risposta è stata: “giocare”, abbiamo iniziato con alcune canzoni a loro note e care, trascorrendo così un’oretta insieme.
Un papà mi ha detto: “Grazie maestra per quello che fate per i nostri bambini, ci date un po' di felicità, siamo in casa da un mese e non sappiamo più cosa fare con loro e in questo nuovo modo ho notato che i bambini sono più felici.” Gli ho chiesto: “Come sono stati questi giorni?” E lui: “Mio figlio mi chiede di uscire, è triste perché non può andare a scuola, si annoia in casa, ma lei con i video e le cose che manda sul gruppo ha fatto tanto per noi genitori e soprattutto per i bambini”. Una mamma: “Angelica mio figlio è triste e malinconico perché non può uscire, né andare all’asilo, né al parco”. Un’altra mamma: “Angelica le mie figlie sono stufe di stare in casa, ti hanno fatto un disegno con il loro stato d’animo”.
Martedì 24 marzo, ho chiamato sei bambini, per organizzare due video chiamate con due gruppi di tre. Ho deciso di partire da Ginevra che, questa settimana, compirà gli anni. La sento schiva, non si mostra, la mamma mi dice che è arrabbiata e malinconica, fatica anche a guardare i video a volte, perché vuole tornare a scuola per stare con la maestra e le sue amiche. Riesco a parlare con lei, le racconto che anch’io sono a casa, ma che posso uscire sul balcone dove ho tanti fiori. Da lì posso ammirare il cielo azzurro e le chiedo di fare un disegno per me. Sento anche le altre bambine, ci accordiamo per risentirci alle 16 dello stesso giorno. Poi organizzo un altro gruppo di tre bimbi per le 18. Uno dei papà mi chiede: “Come stai e come sta la tua famiglia? Maestra io prego per l’Italia che vada tutto bene!” Una mamma mi dice: “Angelica, io prego per l’Italia e per tutto il mondo, in Italia c’è tutta la mia famiglia. Angelica noi preghiamo per tutti, non importa quale è la tua religione, noi preghiamo tutti Dio per aiutare tutte le persone.”
La video chiamata delle 16 è stata un’emozione pura: Ginevra era felicissima di vedere le sue amiche Graziella, Arwa e Kamar; anche Graziella era molto felice e vivace, mentre le gemelline hanno fatto un po’ fatica per la timidezza. Io mi sono emozionata molto e mi sono stupita in modo particolare per l’effetto che ha avuto sulle mamme fare ginnastica con le loro bimbe. È stato molto divertente e devo ammettere che vedere madri e figlie giocare insieme è stato meraviglioso. Abbiamo cantato qualche canzoncina, Ginevra mi ha spiegato bene i due disegni che aveva fatto, Graziella mi ha fatto vedere il libro colorato da lei, Arwa e Kamar mi hanno mostrato alcuni loro disegni.
Anche la video chiamata delle 18 è stata emozionante, piena di tenerezza. Vedere gli occhi di Idriss che sprizzavano gioia, l’espressione di Karas con la sua faccina buffa, la timidezza di Arwa e Kamar e la felicità di tutti negli occhi mi ha aperto il cuore. Abbiamo fatto un po' di ginnastica, Karas ci ha mostrato e spiegato un suo disegno poi, su suggerimento dei bambini, abbiamo recitato una filastrocca a loro cara. E, per finire, ci siamo salutati come se fossimo stati in classe.
Angelica