Conoscersi attraverso il cibo
Irene Pozzebon è dietista e collabora con LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) in ottica preventiva. Grazie alla collaborazione iniziata più di un anno fa, Irene ha tenuto degli incontri sulla corretta alimentazione in età evolutiva per l’Albero dai mille colori. È intervenuta in tutti gli spazi bimbi all’interno dei momenti sviluppati proprio per condividere aspetti di vita quotidiana e problematicità educative semplici che noi proponiamo alle mamme e anche ai papà interessati, che chiamiamo “Il tè delle mamme”. Di seguito ci racconta la sua esperienza. Eleonora Alvigini
“Quando facciamo la festa di fine anno, devi venire: ognuna di noi prepara qualcosa di tradizionale e facciamo un grande buffet in condivisione”: questo il saluto delle donne migranti dopo il mio primo incontro al “tè delle mamme”, un cerchio di donne (e a volte anche qualche papà), in cui condividere esperienze e ricevere consigli. Da quel momento, ogni incontro nel contesto di QuBì per conto di LILT Milano è stato una conferma di condivisione, conoscenza e rispetto attraverso il cibo.
Mi chiamo Irene e sono una dietista di 25 anni, collaboro con la LILT nel suo settore di prevenzione da poco più di un anno. Fin da subito, mi sono dedicata alla educazione alimentare per la promozione della salute nei contesti delle famiglie in povertà socio-economica attraverso le iniziative di QuBì (un progetto che mira al contrasto della povertà infantile nel comune di Milano).
Diverse sono le associazioni con cui LILT collabora, tra cui anche l’Albero dei Mille Colori, che raduna mensilmente le donne dei quartieri in cui ha sede. I gruppi sono sempre molto eterogenei, con mamme italiane, marocchine, pakistane, bengalesi, algerine, ecuadoregne, peruviane, cinesi…
Quando torno a casa da questi incontri, sono sempre arricchita: nel fornire le conoscenze sulla sana alimentazione, imparo molto da chi mi ascolta. I cerchi di mamme sono infatti un momento di condivisione di esperienze, facilitati da un metodo coinvolgente e interattivo (cartelloni, foto, autoriflessioni, mimica…).
La mamma è nella maggior parte delle tradizioni incaricata alla alimentazione di tutta la famiglia, ed è alle mamme che mi rivolgo, per fornire delle indicazioni sulle corrette abitudini alimentari per la salute di loro stesse e dei loro bambini. Cerco sempre di rimarcare come il cibo sia una componente importante in tutte le culture, e proprio attraverso le abitudini culinarie di ciascuno, nasce un confronto tra tradizioni diverse.
Il confronto che si crea non mira a evidenziare le differenze, ma piuttosto è un vero e proprio costruire prendendo spunti dalle diverse tradizioni: non si cerca di sostituire la dieta italiana a quella originaria, ma di complementare le abitudini individuali con altri comportamenti corretti che vengono suggeriti dalle varie diete tradizionali delle partecipanti.
È così che attraverso il cibo si cerca anche di fare integrazione. Una cosa interessante è valutare come ogni tradizione utilizzi ingredienti diversi, ma i concetti base sono gli stessi. Ed è proprio su questo che lavoriamo: un ritorno alla tradizione originaria di ciascuno, con gli ingredienti che la caratterizzano, per rimarcare i concetti di fondo che costituiscono la base di una alimentazione sana. Credo fermamente che le tradizioni siano un’autorità nell’indicarci come mangiare e che il cibo sia un mezzo per conoscersi ed apprezzarsi.
“Ci dimentichiamo che storicamente le persone mangiavano per una miriade di ragioni oltre la necessità biologica. Cibo è anche piacere, comunità, famiglia e spiritualità, relazione con il mondo naturale, espressione della nostra identità. Finché gli uomini hanno consumato pasti insieme, il concetto di mangiare ha avuto a che fare più con la cultura che con la biologia.” (M. Pollan)